mercoledì 13 luglio 2011

Note sulla gestione colore

Ormai tutti i plotter professionali lavorano per lo meno in esacromia, quelli per la stampa fotografica in decacromia o in dodecacromia.

CMYK, la famosa quadricromia, e' ormai riservata alle stampatinte da ufficio (non certo adeguate perla fotografia) e ovviamente, per i sistemi di stampa professionali Offset e rotative.

Tenete presente comunque che il numero di inchiostri usati non e' certo indice del gamut della macchina, e della carta, di stampa. Le macchine offset da stampa professionale son a 4 colori, CMYK eppure vedete riviste di fotografia con colori stupendi. Come e' possibile? Tutto dipende dalla capacita' del sistema di stampa di miscelare differenti proporzioni di inchiostro su aree molto molto piccole. Nelle stampanti fotografiche, visto che si richiede una risoluzione altissima, puo esser difficile, se non impossibile arrivare con delle testine inkjet a miscelare in modo preciso proporzioni minuscole di soli 3 inchiostri colore, cosi, per ottenere un gamut piu esteso, si ricorre a piu pigmenti, sei, otto, dieci o addirittura 12. Le macchine inkjet professionali hanno adrittura gamut piu estesi delle macchine da stampa offset proprio per poter esser usate anche come banchi da PROVA COLORE.

La stampa litografica beneficia di tutt'altre tecnologie rispetto alla inket e permette comunque di ottenere un numero di colori decisamente molto alto ad alto risoluzione anche con solo 4 passate CMYK.
Per colori speciali, che ne so, il dorato, il viola cangiante verde, il metallizato, si posson, in stampa offset, fare dei passaggi aggiuntivi con degli inchiostri / pigmenti appositi. (avete mai visto una copertina di una rivista di moda con il titolo in color dorato specchio?).

A parte questa divagazione, Non vuol dire niente stampare in AdobeRGB. Un laboratorio di stampa deve avere strumenti calibrati e un Sistema di Gestione colore (CMS) in grado di fare le opportune conversioni da un sistema all'altro. Se esiste. ma non credo, un lab di stampa che non accetta come profilo di input AdobeRGB, cambiate laboratorio.

Le Nikon son calibrate di fabbrica, e Le JPG che escon dalla macchina son gia profilati (i colori, prima di esser registrati, vengon intepretati dal Picture Control management scelto, Standard e' quello che piu si avvicina alla realta' percepita a occhio nudo, neutro e' quello piu piatto, che piu si avvicina al dato crudo raccolto dal sensore... ), quindi, se uno non sa proprio come fare, scattando in JPG e stampando in un laboratorio o su una stampante fotografica calibrata usando un CMS si hanno a gratis i colori giusti.

Se invece scattate in RAW, non avete nessun COLORE, avete un file crudo, son numeri, e i colori li costruite voi a monitor, o sulla carta quando stampate i provini, e sarete voi a scegliere quale spazio colore usare (sRGB, Adobe, WideGamut....) quindi diventa un onere (e un onore) del fotografo preoccuparsi della gestione colore.

Ecco perche' consiglio di iniziare a usare il RAW solo quando si masticano molto bene i concetti di bilanciamento del bianco e gestione colore, e si hanno gli strumenti per avere un workflow calibrato, altrimenti, diventa solo una perdita di tempo, e un passaggio in piu in cui fare errori frustranti.

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